colazione sull’erba: cosa insegna davvero ai fotografi amatoriali?

Colazione sull'erba - il libro di Luigi Ghirri

“Colazione sull’erba” è un libro che non si legge, si attraversa. L’ho preso in mano per curiosità, ma mi ha accompagnato per giorni interi. Una di quelle letture visive che si fanno lente, tra una pausa e l’altra, come una passeggiata nel silenzio di un mattino qualunque. Da questo libro di Luigi Ghirri è nato lo spunto per il mio nuovo progetto fotografico, e ora voglio raccontarti perché credo che ogni fotografo amatoriale dovrebbe avvicinarsi a lavori come questo per crescere davvero.

Il libro “Colazione sull’erba”

“Colazione sull’erba” è un libro fotografico pubblicato da Luigi Ghirri nel 1979. Al suo interno ci sono fotografie, pensieri, riflessioni e domande. Non è una raccolta sistematica, né una monografia. È un diario di visioni, un tentativo di costruire un atlante del quotidiano. Le immagini si muovono tra paesaggi, oggetti, muri e dettagli urbani. Ma non c’è nulla di descrittivo: è tutto allusivo.

Ghirri fotografa ciò che altri non notano, e lo fa con uno sguardo sempre poetico, mai banale. Le sue foto sembrano sospese, leggere, ma dense di pensiero. In questo libro c’è già tutto il suo mondo: la periferia, le finestre, i cartelli, le nuvole, i colori pastello. Ma c’è soprattutto un modo di guardare che sfugge alla fretta.

Perché studiare i grandi fotografi (anche se sei solo un amatore)

Se sei un fotografo amatoriale come me, magari ti sei chiesto più volte se abbia davvero senso studiare i grandi nomi della fotografia. Io credo di sì. Studiare un autore come Ghirri non significa copiarlo. Significa mettersi in ascolto. Vuol dire lasciarsi ispirare da uno sguardo diverso dal nostro, da un modo di pensare la fotografia che può allargare il nostro.

In effetti, quando ci troviamo davanti a lavori come Colazione sull’erba, quello che possiamo fare è osservare con attenzione. Domandarci perché quella foto funziona. Chiederci come mai quello scatto, pur così semplice, ci tocca nel profondo. E imparare. Non a replicare lo stile, ma ad accogliere un metodo: quello di guardare il mondo con meraviglia, anche nelle sue forme più ordinarie.

Colazione sull’erba e il mio progetto fotografico

Da questo libro è nata un’idea. Sfogliandolo, ho cominciato a pensare alle fermate dell’autobus della mia zona, nella Valtenesi. Luoghi spesso anonimi, marginali. Ma, se osservati con uno sguardo diverso, diventano veri e propri paesaggi dell’attesa. Così ho iniziato a fotografarli.

Non volevo copiare Ghirri, ovviamente. Ma “Colazione sull’erba” mi ha aiutato a capire che anche le cose più quotidiane possono essere raccontate con poesia. E così ho iniziato a cercare la poesia nei cartelli scrostati, nei pali storti, nelle panchine abbandonate. Il progetto si chiama “in attesa” e ha l’ambizione di trasformare luoghi comuni in immagini sospese, come se il tempo si fermasse un attimo prima che qualcosa accada.

La bellezza del linguaggio semplice

Un’altra cosa che ho imparato leggendo Colazione sull’erba è l’importanza del linguaggio. Le parole di Ghirri, che accompagnano molte delle immagini, non sono mai complesse o accademiche. Sono frasi brevi, pensieri leggeri. Ma dicono molto. Parlano di fotografia, certo, ma parlano anche di vita, di tempo, di ricordi. Questa semplicità è uno dei suoi punti di forza.

Ecco, credo che anche noi amatori dovremmo imparare a parlare di fotografia in modo più diretto. A raccontare cosa vediamo e cosa sentiamo, senza complicarci la vita con tecnicismi inutili. Perché alla fine, la fotografia è una forma di poesia visiva. E la poesia non ha bisogno di paroloni.

Dove puoi trovare “Colazione sull’erba”

Il libro è stato pubblicato originariamente da Punto e Virgola Edizioni, ma oggi è stato ristampato da MACK Books, una casa editrice inglese specializzata in fotografia. Ti consiglio di cercarlo anche nelle biblioteche pubbliche più fornite, oppure in librerie specializzate. Merita davvero di essere letto (e guardato) con calma.

Un invito alla lentezza

In un mondo in cui tutto è veloce, dove anche la fotografia sembra dover essere sempre spettacolare, sensazionale, immediata, Colazione sull’erba ci invita a rallentare. A fermarci. A osservare ciò che ci circonda con occhi nuovi. Ed è proprio questo, secondo me, il messaggio più forte per chi fotografa per passione.

Se sei curioso di vedere come ho cercato di mettere in pratica questi insegnamenti, puoi leggere anche questo mio articolo: riflessioni sui progetti fotografici. Lì racconto cosa significa davvero, per me, pensare e sviluppare un progetto.

Conclusione

“Colazione sull’erba” è più di un libro fotografico. È una lezione di sguardo. Per chiunque fotografi con il cuore prima che con la tecnica, Ghirri è una guida preziosa. Non per imitare, ma per ascoltare. Non per ripetere, ma per trasformare.