quaderno fotografico creativo: il tuo alleato silenzioso?

quaderno fotografico creativo

Nel percorso della mia personale crescita fotografica ho capito che tenere un quaderno dove scrivere a penna i pensieri, appunti fotografici, idee per progetti e sviluppo degli stessi, fosse un buon modo dove fissare la mia creatività prima di scattare. Questo semplice oggetto è diventato, col tempo, qualcosa di più: un compagno fidato, una mappa mentale, un archivio delle intuizioni. Il mio quaderno fotografico creativo è ora parte integrante del mio modo di vedere e fare fotografia.

Il valore nascosto della scrittura manuale

Scrivere a mano ha un ritmo tutto suo. Ti costringe a rallentare, a pensare davvero a quello che stai mettendo nero su bianco. In un mondo dove tutto corre e si consuma in fretta, il gesto di aprire un quaderno fotografico creativo e iniziare a scrivere è quasi una forma di meditazione. Ho notato che quando scrivo le mie idee invece di digitarle, rimangono più impresse nella memoria e si sviluppano con più coerenza. Quel tempo di riflessione che precede il clic dell’otturatore è prezioso.

Un contenitore per l’ispirazione fotografica

All’interno del mio quaderno fotografico creativo annoto citazioni, titoli di libri, mostre da vedere, immagini che mi colpiscono. Qualsiasi cosa che possa accendere una scintilla. Non è importante che tutto abbia un senso immediato. A volte quelle annotazioni dormono per mesi, finché una situazione reale o un paesaggio li richiama alla superficie.

C’è stata una volta, per esempio, in cui avevo scritto una frase letta su un vecchio libro di Luigi Ghirri: “Il paesaggio è un luogo dell’anima”. Solo molto tempo dopo, trovandomi in un campo nebbioso nella bassa padana, ho capito cosa intendeva davvero. Quel pensiero, custodito nel mio quaderno, ha cambiato il modo in cui ho impostato l’inquadratura.

Progettazione fotografica consapevole

Quando si inizia a pensare per progetti e non solo per singoli scatti, il quaderno fotografico creativo diventa uno strumento insostituibile. Pagine intere dedicate a un’idea, a una sensazione, a un titolo possibile. Posso tornare a quelle pagine anche mesi dopo e capire dove stavo andando. E se ho cambiato direzione, posso vedere perché.

Mi aiuta a non perdere il filo, a mantenere una coerenza espressiva, a evitare che le fotografie si riducano a esercizi di stile. Il quaderno è il luogo dove il progetto prende forma prima di diventare visibile agli altri.

Un diario visivo del percorso

In alcuni casi, allego anche piccoli disegni, schizzi, piantine, appunti tecnici sulle condizioni di luce o sull’attrezzatura usata. Non è un diario nel senso classico, ma una specie di diario visivo. Rileggere quelle pagine è come rivivere l’intenzione che c’era dietro a ogni uscita fotografica.

Quando ho iniziato il mio progetto sulle fermate degli autobus nella Valtenesi, il quaderno è diventato il cuore pulsante del processo. Lì ho tracciato la mappa dei luoghi, le impressioni legate a ciascun posto, i cambiamenti del tempo e dell’umore. È stato fondamentale per mantenere viva l’intenzione poetica del progetto.

Scrivere prima di scattare

Molti fotografi partono direttamente dallo scatto. Io preferisco partire da una frase, da un pensiero appuntato nel mio quaderno fotografico creativo. A volte basta una parola chiave scritta in un angolo della pagina per evocare un intero scenario. Scrivere prima di scattare mi aiuta a non essere reattivo ma riflessivo.

In effetti, questo approccio rallenta il processo, ma lo rende più profondo. Mi accorgo che anche quando fotografo “al volo”, ho alle spalle un pensiero che mi guida. Non è controllo, è consapevolezza.

Un consiglio per chi comincia

Se sei all’inizio del tuo percorso fotografico, prova a dedicare qualche pagina di un quaderno solo alla fotografia. Non serve che sia ordinato, non deve essere bello. Deve solo essere tuo. Scrivi liberamente: le tue emozioni quando guardi una foto, quello che vorresti raccontare, una descrizione di un luogo che ti ha colpito.

Nel tempo, scoprirai che questo semplice esercizio nutre la tua visione. Ti aiuta a conoscerti e a capire quale fotografia è davvero tua, non quella che va di moda o che prende più like.

Riscoprire la lentezza

Il quaderno fotografico creativo è anche un invito a rallentare. A prendersi del tempo prima e dopo lo scatto. A vivere la fotografia come un percorso, non come una performance. In questo senso, è un alleato prezioso per chi cerca uno sguardo più autentico.

Scrivere è anche un modo per lasciare traccia, per creare un dialogo con se stessi. Nelle pagine del mio quaderno ritrovo me stesso, i miei dubbi, le scoperte, le svolte. E questo rende ogni fotografia più ricca di senso.

Link utili

Per approfondire l’importanza del pensiero critico e progettuale nella fotografia, consiglio di visitare la sezione Seeing Through Photographs del sito ufficiale del MoMA

Un contenuto interno utile potrebbe essere l’articolo sull’importanza di scrivere per crescere fotograficamente.

Conclusione

Tenere un quaderno fotografico creativo è, per me, un gesto di cura. Un modo per ascoltare il mio sguardo prima di puntarlo verso l’esterno. Se anche tu senti il bisogno di rallentare e dare più profondità alle tue immagini, prova a cominciare da una pagina bianca. Potrebbe diventare il tuo spazio più prezioso.

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