Tra le geometrie solenni delle sale e i riflessi quieti dei giardini, ogni fotografia cattura l’anima sospesa di un luogo dove il tempo sembra essersi fermato. La luce accarezza gli affreschi sbiaditi, i corridoi si aprono su prospettive di memoria e silenzio. È uno sguardo che non documenta, ma ascolta: la villa non come monumento, ma come respiro, come spazio vissuto e sognato.







