perché ho lasciato i social (e ho scelto di restare qui)

A un certo punto ho sentito che i social network non facevano più per me. Non è successo nulla di eclatante. Nessun evento traumatico, nessuna presa di posizione ideologica. È stata una presa di coscienza lenta, quasi silenziosa, come quando ti rendi conto che un paio di scarpe, all’inizio perfette, ora ti stringono. Così ho fatto una scelta semplice, ma per me significativa: lasciare i social network. Ho smesso di pubblicare, ho chiuso i profili su tutte le piattaforme e ho deciso di restare solo qui, su questo sito. Il mio spazio.

Uno spazio libero, senza algoritmi

Qui mi sento libero. Libero di condividere ciò che sento, ciò che vedo, ciò che fotografo.
Senza inseguire algoritmi, trend o like.
Per la mia fotografia – e più in generale, per la mia vita – non ho bisogno del consenso degli altri. E per “consenso” non intendo il confronto autentico o una critica costruttiva, ma quel gesto automatico che è diventato il like: un pollice alzato dato di fretta, scorrendo una foto dopo l’altra, senza tempo per soffermarsi, osservare, comprendere davvero.

La fotografia è un’altra cosa

La fotografia, per me, è tutta un’altra cosa.
È lentezza. È attenzione. È ascolto. È, spesso, attesa. Fotografare non è urlare per farsi notare, ma saper sussurrare al momento giusto.
E i social, con il loro ritmo frenetico e la continua richiesta di attenzione, sono l’ambiente meno adatto per questa forma di espressione.
Non giudico chi fa scelte diverse. I social possono essere strumenti utili, anche preziosi: per lavorare, per creare connessioni, per crescere. Ma per me, non funzionano più. Avevo bisogno di togliere, non di aggiungere. Di fare spazio al silenzio, alla profondità, alla sincerità.

Un diario aperto, non virale

Questo sito è diventato il mio diario aperto.
Non ha l’obiettivo di diventare virale. Non deve piacere a tutti.
È solo il luogo in cui posso essere autentico.
Qui, le parole e le immagini non devono superare filtri o metriche.
Ogni post è un piccolo atto di libertà.
E chi arriva fin qui, lo fa perché sceglie consapevolmente di fermarsi. Anche solo per un attimo.

Il mio percorso fotografico, raccontato con sincerità

Inoltre, questo spazio è anche il diario di bordo del mio percorso fotografico.
Un percorso che ho deciso di intraprendere con convinzione all’inizio del 2025.
Voglio raccontarlo così com’è: fatto di intuizioni e incertezze, di scoperte e tentativi, di immagini riuscite e di altre meno efficaci. Ma tutte sincere. Tutte vere.
Tutte parte di un cammino che ho scelto di vivere con consapevolezza, e di documentare qui.
Lontano dal rumore.

Conclusione

Lasciare i social network non è stato un gesto di rifiuto, ma un modo per ritrovare me stesso. Per riconnettermi con la fotografia, con le parole, con il silenzio.
E questo, per me, vale più di mille like.